Valori dell'impresa e successo

Lucia Volanti  - Stefano Brusamolin - Consulenti aziendali GÉODE

Vi è mai capitato di entrare per la prima volta in un’azienda e di chiedere al titolare che vi sta ricevendo di descrivere la sua impresa?

Molto probabilmente il nostro titolare ci descriverà i prodotti e i servizi dell’impresa, ci parlerà dei mercati in cui opera, della concorrenza e delle sostanziali differenze con gli altri settori, forse si vanterà o lamenterà del fatturato, ci informerà dell’ultima campagna pubblicitaria e dei prossimi investimenti nel cassetto. Quasi mai, tuttavia, ci parlerà dei valori della sua impresa.

Ma è cosa nota che per riuscire a promuovere lo sviluppo di una impresa è oggi fondamentale avere dei valori condivisi. Ogni impresa, proprio come tutte le persone, ha una sua cultura unica e un suo sistema di valori che costituiscono i caratteri peculiari della propria identità. Per scoprire questi valori bisognerebbe lavorarci dentro, stare gomito a gomito con le persone che ci vivono tutti i giorni, e magari trovarli completamente differenti da come ce li si aspettava.

Questa reticenza nel comunicare i valori aziendali è strana, ma molto diffusa. Spesso è facile reperire molti dati e informazioni su di una azienda leggendo qua e là nelle brochure o visitando il sito web, ma è più difficile capire quale sia il sistema di valori esistente e con cui viene governata.

Ma è così importante un sistema di valori? Pensate per un momento che tra i vostri valori personali e quelli presenti nella vostra famiglia ci siano la puntualità e la disponibilità e che improvvisamente vostra moglie vi comunichi un orario per la cena ma che ogni sera poi si ceni una o due ore dopo e che i vostri figli non si aiutino tra loro nelle faccende di casa.

Dovrete ammettere che vi sentireste come minimo un po’ estraneo in casa vostra e la confusione comincerebbe a regnare. I valori rendono chiaro cosa è importante per voi, nei vostri comportamenti e nei vostri pensieri e che cosa non tolleriamo.

Questo succede sia nelle organizzazioni composte da più persone che nelle piccole imprese e anche se il sistema dei valori, cioè il kit minimo in dotazione, differisce da azienda ad azienda, quasi sempre, costituisce un fattore critico di successo. Nel passato un’azienda veniva considerata una macchina e i suoi dipendenti venivano visti come strumenti di manodopera, insieme agli impianti e alle attrezzature, da controllare e da premiare o punire in base a ciò che avevano “prodotto”. Oggi un tale comportamento non può essere più applicato, sia per le mutate condizioni del mercato della società e del lavoro, della complessità dei sistemi azienda, sia perché le tecnologie avanzate e l’orientamento al servizio verso il cliente, hanno modificato gli schemi preesistenti e il panorama.
Alle persone va riconosciuto un certo potere di iniziativa e la libertà di decidere, di fare ciò che è più appropriato nell’ambito di un quadro generale di comportamento.

Ecco che il codice di condotta non scritto, i valori e le linee di comportamento acquistano importanza fondamentale e contano più di manuali con norme e regolamenti.

Potremmo anche aggiungere, che alcuni valori e culture sono “migliori” di altri, nel senso che funzionano meglio in particolari circostanze, ma non esiste un sistema di valori universalmente valido essendo questo legato alla storia dell’azienda, ai suoi mercati e ai suoi concorrenti. Sono quindi i “fondatori” dell’azienda a decidere la giusta miscela di tali valori. Una volta identificati e resi noti, il nostro imprenditore deve dimostrare con i “fatti” e non con le “parole” di essere capace di trasmetterli a tutta l’organizzazione, per non correre il rischio di predicare bene, ma di razzolare male. Solo se saranno condivisi e vissuti da tutti i componenti, si può dire di essere sulla strada giusta. Ma questo non è un cammino veloce e semplice. Mettiamoci per un attimo adesso nei panni dei collaboratori dell’azienda del nostro titolare.

Credono o no nell’azienda in cui lavorano?

La domanda fa riflettere. Immaginiamo che qualcuno non creda nella sua azienda, e che siano perfino la maggioranza. Visto che questa è una condizione che piuttosto di frequente riscontriamo dovremmo allora chiederci, perché così tante persone finiscono per lavorare per aziende in cui non credono? La risposta non è solo legata alla pura e semplice necessità economica. Tuttavia, a parità di condizioni economiche, per i lavoratori, oggi è sicuramente meglio far parte di una impresa in cui valga la pena credere, piuttosto di una che non merita fiducia. Le imprese più appetibili per i giovani e quelle più importanti per essere credibili agli occhi dei dipendenti, dispongono di valori guida e di una mission, in cui si possa identificare. Nel mondo aziendale di oggi, le risorse umane più preparate sono difficili da individuare, arruolare e da mantenere poi in azienda. I migliori collaboratori sembrano cercare soprattutto degli ideali nel lavoro e tendono perciò a scegliere aziende in cui credere.

Queste aziende se potranno contare sulle persone migliori e le sapranno motivare, saranno in grado di fornire prodotti e servizi migliori, superando i concorrenti o restando ancora sul mercato. Fino ad oggi la crescita delle imprese con obiettivi che contengono i valori dell’impresa è stata rallentata dall’adozione di modelli di successo sbagliati.

Il futuro avanza rapidamente e in tale dimensione le organizzazioni dotate di una forte spinta ideale, vinceranno su quelle che ne sono prive proprio come succede alle migliori squadre sportive.

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