DOVE "STA ANDANDO" LA VOSTRA AZIENDA ?

IL CONTROLLO DI GESTIONE NELLA PMI

di Saverio Sanvido e Stefano Brusamolin – consulenti GÉODE

 

Il controllo di gestione utilizza  dati opportunamente rielaborati provenienti dalla contabilità generale i quali sono  integrati con informazioni quantitative provenienti dalle varie aree aziendali.
La Gestione della commessa, centri di costo, Activity Based Costing (ABC) sono le tecniche più utilizzate nell’ ambito del planning and control ma è utile chiarire fin da subito che l’applicazione di un metodo secondo la specifica attività aziendale non genera “automaticamente” report utilizzabili. Il Controllo di Gestione utilizza il supporto software dell’ERP, i dati quantitativi presenti in azienda e ultimo ma non ultimo la struttura organizzativa. Una chiara condivisione degli obiettivi ai quali si mira con l’implementazione del controllo definisce gli strumenti da utilizzare per la raccolta, l’archiviazione, la gestione e l’elaborazione dei dati. Risulta quindi evidente che il Controllo di Gestione “permea” l’intera organizzazione focalizzandosi sulle attività che generano costi legando questi ultimi a parametri operativi al fine di effettuare previsioni, simulazioni, analisi storiche.  La competitività ha ridotto i margini operativi su prodotti e servizi, la tecnologia ha ridotto i cicli di vita dei prodotti, l’internazionalizzazione ci costringe a confrontarci con nuovi competitor.
Per questo non possiamo farci trovare impreparati guidando la nostra “nave” a vista, operando scelte strategiche basate su dati storici o su “percezioni” imprenditoriali. 
Tentiamo di rispondere alle seguenti domande:

  • “Quanto vale un prodotto giacente a magazzino ?”
  • “Qual’è il prezzo “giusto” per il mio servizio ?”
  • “Acquisto il semilavorato o lo produco ?”
  • “Investiamo in un nuovo stabilimento/macchinario ?” 
  • “Come sviluppo il mio budget ?”
  • “Come gestisco il flussi finanziari ?”

I sistemi gestionali presenti in azienda spesso non sono sufficienti a rispondere a queste domande, i sistemi informativi sono certamente in grado di superare tale limite anche se non sono in grado di fornire risposte se non alimentati da uno schema concettuale “costruito” su misura per l’azienda.
In  questa ottica il consulente gestionale diventa un aiuto strategico sia nella fase concettuale sia in quella più operativa di implementazione.
Una volta definite le esigenze del controllo interno il consulente si occupa della fase di progettazione, in seguito l’implementazione e la gestione avviene attraverso un team interno che solitamente presenta competenze contabili e che coinvolgono sia l’area informatica sia i Responsabili di Funzione. Le varie configurazioni di costo da utilizzare (pieno, industriale…) sono definite di volta in volta in relazione alle specifiche risposte che si intende fornire. L’obiettivo finale è quello di disporre di  uno strumento personalizzato, agile, che consenta di effettuare decisioni basandosi su elaborazioni prospettiche in modo tempestivo. L’introduzione di tale metodologia  non deve chiaramente  aumentare la complessità aziendale e deve produrre risultati in linea con le aspettative della Direzione senza incidere in modo “rilevante” sulle risorse assorbite. Il sistema diventa tanto più utile quanto più diventa preciso, quanto più diventa “integrato” rispetto alle risorse umane, informatiche presenti in azienda.
Non si tratta quindi di strutturare uno schema di analisi in grado di misurare il centesimo di euro ma di un valore aggiunto per le PMI che intendano crescere utilizzando e potenziando gli strumenti offerti dai software gestionali presenti in azienda per elaborare scenari previsionali…

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